Studio Torino

22 Mar 2024

NUOVO CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI 4.0 PREVISTI DAL PIANO TRANSIZIONE 5.0

Il Piano Transizione 5.0 prevede agevolazioni in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli Allegati A e B alla legge n. 232/2016  e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Con tali investimenti, i progetti di innovazione dovranno conseguire complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%. Nell’agevolazione rientrano anche gli investimenti in beni strumentali nuovi necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. E’ necessario che le attività formative siano erogate da soggetti esterni le cui caratteristiche verranno individuate con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy.

L’accesso al beneficio è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni, che attestino ex ante l’ammissibilità ed ex post il completamento degli investimenti. Il riconoscimento avviene in misure graduate, in base alla riduzione dei consumi e alla quota di investimenti. L’utilizzazione del credito d’imposta è in compensazione, in un’unica rata, presentando il Mod. F24. L’eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 è compensabile in 5 rate annuali di pari importo.

L’ammontare del credito di imposta è proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati nella seguente misura:

– 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

– 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

– 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

La percentuale può essere aumentata in caso di riduzione più consistenti dei consumi energetici della struttura superiore.